IL PRIMO RE. Bambinello ligneo antico
Descrizione: Bambinello antico napoletano, epoca settecento. Legno policromo, occhi in pasta di vetro. Opera riconducibile alla manifattura della bottega di GIACOMO COLOMBO. Base coeva. Il Divino Infante si pone all'osservatore con un gesto benedicente e lo sguardo affabile anche se serioso. I tratti del volto sono accurati e ben proporzionati. La scultura sacra, insolitamente grande, è di ricercata finezza, fattore che ne connota la committennza da parte di un'importante casata nobiliare partenopea. Era una rinomanza, in epoca barocca, vantare la proprietà di importanti simulacri sacri in contrapposizione ai conventi e gli enti ecclesiastici che tipicamente si avvelenano dei più grandi artisti e artigiani. Le sculture di Gesù Bambino, in questo periodo, erano dotate di parrucca a boccoli, indumenti sfarzosi, ricavati dagli stessi tessuti utilizzati per i paramenti. Si decoravano con filamenti d'oro o argento e venivano abbelliti da pizzi e merletti. Molti altri accessori preziosi: corone, globo, orecchini, collane, rosari ecc. completavano l'armonia dell'opera. Questi bambinelli, nel Regno di Napoli e di Sicilia, venivano chiamati: il Primo Re, il Divino Infante, il Piccolo Imperatore. In realtà essi rappresentavano piuttosto dei principini. All'epoca i discendenti dei nobili, in età infantile, subivano la rasatura dei capelli, per motivi igienici e indossavano, in sostituzione, bionde parrucche a boccoli artisticamente lavorate, che fungevano anche da copricapo nei periodi freddi. Inoltre, nei primi anni di vita venivano abbigliati con lughe vestine, i cosi detti gonnellini, e solo più tardi cominciavano a mostrare i pantaloncini. Alla stessa stregua, i simulacri raffiguranti il Gesù Bambino, venivano dotati di parrucchini ricavati da fibre vegetali, quali il lino o la seta nei casi di facoltose committenze. La ricchezza delle vesti era il monito della rilevanza sociale o derivava dal culto di immagini miracolose del divino Gesù, come ad esempio il Bambinello di Praga, a cui molti credenti solevano donare offerte votive sotto forma di vesti preziose e ex voti. Nella zona del Lazio e dello Stato Pontificio era anche comune posizionare alla base della scultura, coltelli da duello, spesso spezzati, per stigmatizzare la fine di un passato criminale o il pentimento per un delitto. L'opera non è in VENDITA, solo visione.Dimensioni: Totale comprensivo di corona 80 cm. Testa-piedi escluso parrucca e corona 60 cm. Base 15 cm.