Gli stili mobili antichi di antiquariato partendo dai mobili gotici
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Gli stili artistici dei mobili antichi
Gli stili artistici che hanno accompagnato la storia del mobile antico
Mobili Gotici
L'epoca detta gotica ebbe come elemento dominante la
Chiesa. Si iniziarono ad innalzare numerose chiese robuste la cui forma influenzò tutto ciò che fu creato in quel periodo. Questo fu particolarmente vero per il
mobilio.
I
mobili gotici ebbero tendenza lineare, e i motivi decorativi si ispirarono direttamente all'architettura religiosa del tempo:
archi a tutto sesto o ogivali, decorazione a intaglio, pilastri e contrafforti.
Il metodo preferito fu l'
intaglio, che rappresentava soprattutto motivi vegetali, con foglie di vite, acero, crescione selvatico e prezzemolo, ma anche uccelli, animali e figure umane di forme bizzarre.
I principali tipi di legno utilizzati per i
mobili gotici furono la quercia e il noce, che si prestavano a essere intagliati. Talvolta i
mobili gotici erano intagliati e modanati su tutta la superficie. Verso la fine di questo periodo si diffuse la decorazione dipinta.
Le tecniche più raffinate come l'intarsio non furono impiegate frequentemente. Anche
le forme non erano molto varie: i più decorati erano i cassoni e i cofanetti, ma venivano eseguiti anche sedili, panche, tavole e qualche sedia. Grazie alla posizione dominante, il clero aveva una maggiore varietà di
mobili antichi: altari, scanni e scrivanie si trovavano in chiese e monasteri.
Il
mobile gotico ebbe molto successo nell'Europa settentrionale.
Mobili Gotici in Europa >
Lo
stile dei mobili gotici, si prolungò persistendo oltre la sua epoca: il
mobile antico inglese perdurò fino al Cinquecento inoltrato per rifarsi vivo nel secolo successivo e per riaffermarsi più tardi con imprevedibile vitalità all'insegna del revival neogotico.
Ai
mobili inglesi del Settecento contribuirono stilisti famosi quali
Chippendale,
Adam,
Hepplewhite e
Sheraton; in Italia andarono famose le botteghe-laboratorio di Venezia, Torino, Milano e Genova.
Se fu l'
architettura del Rinascimento a determinare la struttura dei mobili di quel periodo
(le forme furono assimilate nel Cinquecento dalla Francia, dalla Germania e quindi dai Paesi Bassi, dove più tardi tuttavia si sviluppò uno stile autonomo, dal quale dipese direttamente l'evoluzione dei mobili inglesi), fu il
gusto del barocco francese ad assumere nel corso della seconda metà del Seicento
(nel 1667 fu fondata la Manifacture Royal des Meubles de la Couronne) un ruolo decisivo per gli sviluppi e le fortune dei
mobili europei.
Questa posizione di preminenza durò fini alla metà del secolo XIX, attraverso i vari momenti stilistici associati al periodo di regno dei Luigi, fino alla Rivoluzione e all'Impero.
Mobili Rinascimento
Lo
stile Rinascimentale nacque agli inizi del XV secolo in Italia e in particolare a Firenze. Caratterizzato da
forme greco-romane e
idee bizantine. La decorazione rinascimentale si fece
assai elaborata, grazie ad ebanisti che ormai erano veri e propri artisti.
L'uso di segherie e torni favorì la costruzione di
mobili più leggeri e ben costruiti, mentre aumentava la quantità dei
tipi di legno impiegati: noce, pino, ebano e altri.
La decorazione divenne più varia e complessa: ai
motivi gotici si aggiunsero quelli
orientali, come stelle, falci di luna, e l'intreccio di volute chiamato
arabesco; dall'Oriente provenne anche la tecnica dell'intarsio, in avorio, madre perla e metallo.
Fu ripresa la doratura utilizzata nei
mobili dei Romani, e i pittori famosi come
Piero Di Cosimo si occuparono di decorare cassoni e credenze dei loro sovrani.
L'intaglio continuò ad essere diffuso, migliorato però nella qualità e nella varietà, perché si era liberato dalla rigidità delle forme architettoniche.
In questo periodo comparve una grande varietà di modelli, tra cui il cassone in Italia e in
Spagna il
"vargueno", una scrivania apribile, intagliata, intarsiata e dipinta.
La costruzione e la decorazione dei
mobili spagnoli avveniva con l'utilizzo di grandi quantità di ferro e pelle.
Mobili Barocco
Verso la metà del secolo XVI cominciò ad apparire un nuovo stile, il
barocco, prima in
Italia e poi più tardi in
Francia, dove al tempo di Luigi XIV l'ebanisteria fu oggetto di
mecenatismo e sottoposta al diretto controllo regio.
Il primo ebanista del re fu
André Charles Boulle, designato nel 1672, i cui
mobili compendiano lo stile barocco, con elaborati intarsi in ottone finissimo, tartaruga e finiture in bronzo cesellato su fondi ebano e palissandro.
I
mobili barocchi sono caratterizzati da un grande interesse per la decorazione e per la forma: le proporzioni sono deliberatamente rovesciate, e l'intaglio è profuso con profonde modanature, sinuose volute intrecciate e timpani di proporzioni spropositate.
La tecnica decorativa più usata in questo periodo è l'
intaglio, insieme alla pittura e agli intarsi di dorature, bronzo e marmi, questi ultimi eseguiti in
Italia e anche per l'esportazione. Le
sedie, molto variate nella forma, erano intagliate e spesso ricoperte di pelle stampata, dorata e guarnita di borchie alla moda spagnola.
Mobili rococò
Anche per i
mobili rococò (1700-1775) la forma fu secondaria rispetto alla decorazione. I
mobili rococò sono
leggeri ed
eleganti, di forme incurvate e asimmetriche, coperti di decorazioni lussureggianti a motivi floreali e animali.
La decorazione della superficie, ottenuta con dorature, pitture, intagli e applicazioni di
ornamenti in bronzo dorato, dissolve quasi completamente il profilo della forma. Il più importante mecenate dello stile Rococò fu
Luigi XV di Francia.
Gli esemplari creati in questo periodo sono rari, costosi e molto apprezzati per la forma straordinaria e per l'esecuzione. Furono inventati nuovi tipi, come la
scrivania a ribalta, mentre i vecchi tipi venivano rinnovati: la gamba mossa fu applicata a tavoli e sedie, e i cassettoni presero una forma incurvata e sinuosa.
Mobili neoclassici
Col tempo la ricca decorazione e le forme irregolari dello stile rococò passarono di moda, e dopo il 1770 gli ebanisti cercarono
nuove fonti di ispirazione negli scavi archeologici di
Ercolano e
Pompei, iniziati nel 1748, e nella generale rivalutazione dell'antichità, chiamata
Neoclassicismo.
Ispirandosi alle architetture e alle
pitture pompeiane, i mobilieri Robert Adam in Inghilterra e David Roentgen in Germania svilupparono il nuovo stile neoclassico (1770-1810).
L'intaglio e la forma curvilinea, tanto diffusi precedentemente, sparirono quasi del tutto, rimpiazzati da
forti linee verticali e orizzontali, unite ad una costruzione delicata, decorata con impiallacciature contrastanti o con pitture.
Le gambe dei
mobili neoclassici divennero lunghe e sottili, rastremate e a sezione quadrata, oppure a forma di canna, con scalanature che ne accentuavano la verticalità; le modanature e i piedi presero la forma di capitelli e basi di colonne
greche e romane.
Gli elementi decorativi, meno usati che nel periodo precedente, erano di
origine classica, come la foglia di quercia, l'urna e la palmetta; le
guarnizioni di ottone e le dorature, piuttosto rare, erano comunque sobrie e di piccole dimensioni.
Mobili impero
Il neoclassicismo raggiunse tardi la Francia, e fu sostituito in un primo tempo dallo stile
Direttorio e poco dopo dalla versione napoleonica del
revival classico, lo stile
Impero.
I
mobili impero si distinguono per la simmetria del disegno, le proporzioni pesanti, e per le ampie e lisce superfici impiallacciate, con poche modanature e decorazioni. L'
intaglio fu poco usato, e l'ormolu
(decorazioni di bronzo dorato) fu molto raro.
Motivi e forme erano ispirati a
mobili egizi,
greci e
romani. Lo stile impero ebbe molto successo in Inghilterra e negli Stati Uniti. In Germania e in Austria lo
stile impero fu alla base della formazione dell'assai diffuso stile
Biedermeier, una sua versione semplificata e più pesante.
Mobili vittoriani
L'età vittoriana, che coincide col regno di Vittoria, regina d'Inghilterra (1837-1901), vide una vastissima
produzione di mobili in uno stile eclettico che combinava elementi di
epoche precedenti, adattandoli in combinazioni stupefacenti.
Una produzione tanto vasta fu resa possibile a partire dal quinto decennio del secolo XIX dalla
fabbricazione meccanica: l'introduzione di presse meccaniche e di macchinari per tagliare le impiallacciature rendeva possibile la rapida e poco costosa, anche se non sempre artistica,
creazione di mobili. Inoltre i miglioramenti dei trasporti resero disponibili ovunque e in gran quantità i legni esotici più pregiati:
mogano,
palissandro,
tek ed
ebano.
L'intaglio era diffuso: i
mobili vittoriani in quercia intagliata della fine del secolo XIX e dell'inizio del XX sono ora richiesti dai collezionisti, anche se erano ritenuti semplici e di poco valore all'epoca della loro creazione.
Lo stile si ispirava a epoche precedenti: il
gotico vittoriano imitava i
mobili da chiesa del secolo XIV, mentre il revival rinascimentale subì l'influenza italiana.
La fioritura finale dell'epoca vittoriana fu nello stile
Art Nuveau, derivato dal
Rococò e legato al movimento Arts and Crafts. Tipiche di questo stile furono le linee sinuose e i forti contrasti di luce e ombra, come nei
mobili creati dall'architetto Hector Guimard.
Malgrado i recuperi eclettici del passato, il secolo XIX è segnato da importanti progressi tecnici. L'americano John Belterr creò i
mobili laminati in legno intorno al 1845; nel 1841 il viennese Michael Thonet brevettò il procedimento per incurvare il legno.
Le nuove tecniche ebbero grande influenza sulla successiva
produzione di mobili.
Mobili in stile Americano
Il Settecento, nella storia dei mobili, fu importante anche per la definizione dello
stile americano, sviluppatosi alla fine del Seicento secondo interpretazioni locali delle forme barocche, da cui tuttavia derivarono mobili di estrema semplicità e funzionalità.